Dopo le storie, ormai parte integrante di Instagram, un social che, nelle idee iniziali doveva mostrare solo delle foto, ora i Reels sono il vero motore comunicativo dell’app. I mini video in stile TikTok sono il futuro e questo ci è chiaro dal fatto che sono via via sempre più privilegiati dell’algoritmo di sistema.
Che sia iniziato un percorso verso l’oblio delle iconiche storie? Noi analizziamo la questione da un altro punto di vista.
Le storie, cresciute su Instagram, sono in realtà nate da un modello in tutto e per tutto ispirato a quello lanciato da Snapchat e, grazie alla freschezza di contenuti e all’immediatezza l’hanno trasformato in un social a misura di nuova generazione, catturando nuovo pubblico.
Sappiamo che il tempo di evoluzione dei social si misura con un orologio che ha la quinta marcia inserita e va più veloce della nostra facoltà, o volontà di comprendere certe dinamiche. Se nella bilancia aggiungiamo che il cambio generazionale è sempre più rapido possiamo comprendere la svolta di Zuckerberg che rilancia i reels contro la minaccia TikTok.
Tutti, anche chi non ha mai aperto TikTok, conoscono i reels, ossia mini montaggi musicali di 30 o 15 secondi che fanno impazzire i più giovani: contenuti semplici, quasi usa e getta, “proiettili visual” in un flusso continuo di tematiche.
Chi entra su TikTok viene inserito in un vortice, una sorta di veloce zapping automatico in cui il non visto, l’unico, il più folle e il più divertente hanno la meglio.
Siamo di fronte ad una generazione di video maker? Non proprio. Però, grazie a strumenti di editing video semplici ed efficaci la piattaforma garantisce rapidità di creazione e di visione, caratteristiche che hanno reso il sistema adatto ad ogni momento e sempre più utilizzato.