Si è conclusa da poco la 60° edizione del Salone del Mobile di Milano, Manifestazione dal respiro internazionale che si è confermata catalizzatore d’interesse per la comunità del design.

Non stiamo qui a tediarvi con il solito resoconto pieno di numeri e report ma vi trasmetteremo la nostra peculiare visione dell’evento e il sapore che ci ha lasciato, non ci risparmieremo in apprezzamenti e commenti, il tutto corredato da simpatiche foto di noi “installati nelle installazioni”.

Prima di partire con il nostro racconto-pagella vorremmo fare un plauso a tutta la comunità del design: eterogenea, partecipe, stilosa, rumorosa, avida di ispirazioni. Un marasma composto da varie figure: dal markettaro, all’architetto, passando per la classe del liceo che han dimostrato che la curiosità e la passione vince caldo, sole, pioggia; persone e professionisti che quest’anno ancor di più, sono state l’anima di un evento che ha fatto dell’interazione il suo leitmotiv.

Fatto sta che abbiamo chiuso i battenti dell’ufficio e aperto ancor di più la mente per tre giorni. E dobbiamo dire che ci ha fatto davvero bene.

Ecco di seguito una classifica a random delle cose/momenti che ci hanno lasciato qualcosa (con qualcosa intendiamo: il segno, un sapore, un ricordo, un’ispirazione, un’idea, una soluzione per tradurre un’idea in un concetto) tutto ciò corredato da una pagella.
Era tanto che volevamo fare una pagella di qualcosa 🙂


Hèrmes

Il mostro sacro della moda stupisce ancora. Savoir-faire, semplicità e potenza. Se dovessimo tradurlo in suggestione l’aggettivo sarebbe “leggero” Nell’esposizione ogni oggetto è espressione di una vision ed è frutto di un lavoro certosino in cui la precisione è la chiave del messaggio.
E ancora, mobili, porcellane, centro tavola. Uno stile senza tempo in cui la struttura emerge algida tra fibre di cashmere.

PAGELLA

Sostenibilità: 8

Capienza: 10

Instagrammabilità: 10

Immersività: 8

Gadget: 7 (ci hanno offerto il gelato alla mandorla!!!)

Accessibilità informazioni: 2


Alessi per Campari

Se “l’unione fa la forza” quando Campari incontra Alessi “l’unione fa la forma” ma…#senzaetichetta! Questo il concept della “Design Connection”, iniziativa che vede la sagoma della bottiglietta dell’iconico bitter sposare la forma deperiana grazie ad Alessi, uno dei nomi più riconosciuti del Design Made in Italy. I due oggetti presentati sono Cirifletto (specchio) e Senzabuio (lampada). Oltre a tutti gli oggetti più iconici del brand, veri protagonisti dello spazio, all’evento erano presenti anche il rapper Hell raton, la fashion influencer Chiara Carcano e il designer Giulio Iacchetti.

PAGELLA

Sostenibilità: 4

Capienza: 7

Instagrammabilità: 6

Immersività: 8

Gadget: 9 (bag con post it, Campari e food)

Accessibilità informazioni: 2


Ikea

Ikea celebra la vita in casa con Ikea Festival: un ricco palinsesto di attività ed esperienze immersive finalizzate a raccontare il futuro del retail e del design ponendo l’attenzione su l’indagine che vede come protagoniste le persone nel proprio contesto casalingo. Lo stand ci è particolarmente piaciuto in quanto l’equilibrio tra la componente ludica e informativa era ben bilanciato, ed era possibile assaggiare i prodotti Ikea ad un prezzo vantaggioso, tutto condito da interattività. E c’era pure il dj!

PAGELLA

Sostenibilità: 4

Capienza: 10

Instagrammabilità: 10

Immersività: 10

Gadget: 3

Accessibilità informazioni: 8


Toilet Paper

Uno stabile da sfogliare? Toilet Paper ha detto si al riqualificare i concetti grafici più iconici del magazine in un’installazione permanente e no alla banalità. E ci è piaciuto davvero tanto. Peccato per le poche informazioni circa le modalità per accedere alla struttura ma si sono fatti perdonare con la visita agli uffici super cool.

PAGELLA

Sostenibilità: 8

Capienza: 2

Instagrammabilità: 10

Immersività: 8

Gadget: 4 (acqua brendizzata)

Accessibilità informazioni: 2


Esplora, vedi oltre e anticipa: breve resoconto dei nostri “crush” durante la visita di Superstudio

Esplora, vedi oltre e anticipa: un monito chiaro che premia il coraggio di essere unici e di avere una vision illuminante per ridisegnare la nostra vita nel tracciato di un’epoca concitata, il tutto all’insegna dell’ecocompatibilità.

Ecco una carrellata delle meraviglie che abbiamo visto a SuperStudio.

Lexus

Avvincente e coinvolgente, Lexus: Sparks of Tomorrow, include un’installazione immersiva del premiato architetto e designer Germane Barnes con lo studio di illuminazione Aqua Creations. In più sono presenti alcuni lavori degli studenti del Royal College of Art di Londra con la loro visione di un futuro più sostenibile.

PAGELLA

Sostenibilità: 8

Capienza: 9

Instagrammabilità: 10

Immersività: 9

Gadget: 1

Accessibilità informazioni: 7


Haier

Parola d’ordine: emozioni. E’ stata un’esperienza davvero molto immersiva ed emozionale in cui siamo diventati i protagonisti della storia, cucita sulle nostre scelte e preferenze.

Siamo entrati  in una sala buia e piena di specchi con addosso delle cuffie. Ad un certo punto abbiamo sentito una voce che ha iniziato a raccontarci come sarebbe la nostra routine con i prodotti Haier e la stanza si è riempita di luci. Sembrava di essere nel futuro (anche se il futuro mica sappiamo com’è) tra immagini 3D e ologrammi. Bellissimo.

PAGELLA

Sostenibilità: 8

Capienza: 8

Instagrammabilità: 10

Immersività: 10

Gadget: 10 (esperienza super immersiva)

Accessibilità informazioni: 9


Caffè Design

Birra, design e musica… e già questo valeva il viaggio!  L’evento di Caffè Design è stato molto divertente e coinvolgente.  I ragazzi di caffè design hanno recensito le installazioni del fuorisalone valutando la loro “instragrammabilità” comunicativa. Ospiti all’evento dei giovani designer che hanno parlato della loro esperienza e hanno portato un punto di vista dell’evento più young e fresco.


Il salone del mobile: parola d’ordine “personalizzazione”

Parola d’ordine: emozioni. E’ stata un’esperienza davvero molto immersiva ed emozionale in cui siamo diventati i protagonisti della storia, cucita sulle nostre scelte e preferenze.

Siamo entrati  in una sala buia e piena di specchi con addosso delle cuffie. A un certo punto abbiamo sentito una voce che ha iniziato a raccontarci come sarebbe la nostra routine con i prodotti Haier e la stanza si è riempita di luci. Sembrava di essere nel futuro (anche se il futuro mica sappiamo com’è) tra immagini 3D e ologrammi. Bellissimo.