Qualche settimana fa abbiamo deciso di visitare la 59° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, una mostra dove è possibile navigare fra quadri, sculture, video, installazioni e performance di diversi artisti di tutto il mondo.

La mostra principale, che si trova ai Giardini della Biennale di Venezia, si chiama Il Latte dei sogni, il titolo prende il nome da un libro di Leonora Carrington, come spiega la direttrice del Settore Arti Visive Cecilia Alemani.

Da questa esposizione è possibile percepire la volontà di comunicare la libertà di incontrarsi con persone di tutto il mondo, la possibilità di viaggiare, la pratica della differenza, della comunicazione e della condivisione.

L’esposizione continua all’Arsenale di Venezia dove si trovano altri Padiglioni Nazionali tra cui l’Italia (presente anche ai Giardini). Qui è possibile immergersi nella storia dell’epoca preindustriale di Venezia camminando e visitando sale d’armi, artiglierie, giardini e fonderie.

Abbiamo trovato un vero e proprio mix di culture, visioni e architetture caratterizzate ognuna da differenti ispirazioni. Ci siamo sentiti come se, in poche ore, fossimo riusciti a girare tutto il mondo, immersi nelle emozioni e stimolati a fare nuove riflessioni sulla vita e sul modo di concepire l’arte.

Di seguito la nostra rubrica di viaggio: #PointOfView, dove abbiamo redatto una classifica di quello che più ci ha lasciato il segno.


Predators ‘R Us

Questa serie di sculture ideata dall’artista rumena Andrea Ursuta, ispirata ai film Predator e Alien, coniuga forme organiche e forme inorganiche. Viene realizzata attraverso l’uso di due diverse tecniche, quella tradizionale della fusione a cera persa e quella più all’avanguardia della scansione stampa 3D, come a voler coniugare tradizione e innovazione.

PAGELLA

Espressività: 8

Sostenibilità: 8

Innovazione: 7

Instagrammabilità: 7


We Walked the Earth

Il padiglione della Danimarca presenta una serie di sculture di una famiglia di centauri ambientate in una fattoria. È stato particolarmente impressionante per quanto realistiche fossero le sculture di cera, curate nei minimi dettagli e quasi a grandezza cavallo!

PAGELLA

Espressività: 9

Sostenibilità: 7

Innovazione: 6

Instagrammabilità: 8


Gyre

La tecnologia è nel Padiglione della Repubblica di Corea. Vengono presentate cinque sculture di cui tre sono collegate tra di loro. La prima che si nota entrando è un’enorme spina dorsale meccanica, lunga 50 metri e composta 382 celle, che si attorciglia su se stessa e si muove con naturalezza cambiando anche i colori delle diverse celle. Questo movimento è consentito dalla scultura presente nella stanza a fianco. Insomma, una e vera e propria installazione all’avanguardia che nasconde anche un enorme significato umano.

PAGELLA

Espressività: 9

Sostenibilità: 6

Innovazione: 10

Instagrammabilità: 10


Feeling Her Way

Per gli amanti della musica e dei video il Padiglione della Gran Bretagna è l’ideale. Vengono trasmessi dei video dove cinque cantati stanno registrando la loro canzone negli Abbey Road Studios. Nelle pareti ci sono visioni geometriche dai colori sgargianti che ti immedesimano nella cultura del loro Paese.

PAGELLA

Espressività: 7

Sostenibilità: 4

Innovazione: 7

Instagrammabilità: 8


Storia della notte e destino delle comete

La tecnologia è nel Padiglione della Repubblica di Corea. Vengono presentate cinque sculture di cui tre sono collegate tra di loro. La prima che si nota entrando è un’enorme spina dorsale meccanica, lunga 50 metri e composta 382 celle, che si attorciglia su se stessa e si muove con naturalezza cambiando anche i colori delle diverse celle. Questo movimento è consentito dalla scultura Ultimo, ma non per importanza, vi portiamo il Padiglione Italia, presente all’Arsenale di Venezia. È un allestimento curatissimo che racconta l’ambiente industriale, alternando macchinari ad ambienti domestici che rievocano un periodo storico avvolto da decadenza e abbandono. Il tutto si conclude con una stanza finale avvolta nel buio dove una passerella si spinge nel mezzo di un mare scuro e dove si posso intravedere delle luci, come se ci potesse essere un po’ di speranza.

PAGELLA

Espressività: 9

Sostenibilità: 6

Innovazione: 7

Instagrammabilità: 8


La Biennale di Venezia: parola d’ordine “coinvolgere”

Abbiamo scelto questa come keyword per la capacità della Biennale di far immergere lo spettatore nella situazione e nell’ambiente circostante. Il coinvolgimento è legato anche alle emozioni che è riuscita a smuovere, toccando argomenti sensibili a volte con delicatezza e altre con irriverenza.